Antonio Catalano – Digital Advisor & Data Analyst

Su Tablì e la sostenibilità

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Lavazza ha presentato Tablì. 🫠

Un nuovo e innovativo sistema di consumo del caffè: niente più capsule, niente imballi, solo “tab” di caffè nudo e crudo ed una macchina dedicata. Addio rifiuti, benvenuta sostenibilità. In teoria.

Ma mi chiedo da consumatore prima e marketers poi se possiamo davvero definire “sostenibile” qualcosa che per funzionare implica la produzione (e l’acquisto) di una nuova macchina? 🤔

E ancora:
• Come si conserva un caffè senza protezione da luce e ossigeno?
• Come si garantisce l’igiene di una tab senza involucro?
• Quante delle attuali macchine verranno sostituite, rottamate/riciclate, dimenticate?

C’è poi un altro punto.
Questa idea del caffè in tab senza imballo non è del tutto nuova. Caffemotive l’aveva proposta più di 10 anni fa (d i e c i), con molto meno clamore, nessuna presentazione iper mega affascinante, niente Sinner, niente Milano (per ricchi) Fashion Week. Quindi senza far breccia nel mercato.
Forse è solo perché non si chiamavano Lavazza?
(Che – by the way – ha acquisito proprio questa startup nel 2020 🙃).

E allora le domande che mi pongo sono queste: stiamo davvero cambiando per essere più sostenibili? O stiamo semplicemente scegliendo … ancora una volta … un brand, un’estetica, uno status?

Consumatori “innovatori”, quanto ci interroghiamo davvero su questi trade-off quando parliamo di sostenibilità?

Marketers, la sostenibilità è ancora un fine o è solo un mezzo?

La vera rivoluzione è anche nelle domande che ci facciamo. Non solo nei prodotti che lanciamo.